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Rolex Datejust 36 quadrate bianco usato e nuovo
Il modello Rolex Datejust 36 bianco
Il modello Rolex Datejust è uno degli orologi più significativi nella storia dell’azienda svizzera: Rolex ha premuto l’acceleratore sull’innovazione nel momento in cui ha introdotto per la prima volta la data, nel 1945, anno in cui si celebrava il quarantesimo compleanno della Maison. Appena presentato al pubblico, il modello Datejust divenne immediatamente uno dei Rolex più amati, e ancora oggi detiene senza dubbio questo primato: certamente è divenuto uno dei simboli dell’azienda per merito della sua estetica senza tempo. Si tratta infatti del primo orologio da polso cronometro, automatico e impermeabile, ma non solo. Il primato del Datejust è quello della peculiare finestrella ad ore 3, che mostra la data che scatta in automatico a mezzanotte grazie alla presenza di un disco girevole al di sotto del quadrante. Fino ad allora, prima dell’invenzione del Datejust da parte di Rolex, la data veniva indicata da una lancetta che puntava ai numeri disposti direttamente al di fuori del quadrante. Insomma, il Rolex Datejust è sicuramente un orologio iconico che ha delle caratteristiche che lo rendono riconoscibile al primo sguardo e perfetto per ogni occasione. Così, se pensavate di usarlo a fare sport, non solo lo potete usare per giocare a tennis o a golf, ma anche per nuotare: il sistema corona Twinlock lo rende impermeabile fino a 10 bar, grazie alla protezione data dal vetro zaffiro antigraffio. Ovviamente, i movimenti automatici di Rolex sono considerati da tutti gli orologiai tra i migliori in circolazione: non dobbiamo dimenticare però che, oltre alla resa perfetta della meccanica, gli orologi di questo marchio svizzero racchiudono in sé un senso di prestigio che donano a chi li indossa.
È proprio il quadrante l’elemento che più di ogni altro conferisce a ogni segnatempo un’identità unica, cornice della leggibilità dell’ora e caratteristica che dona all’orologio le sue specificità. E se il quadrante è senza dubbio la marca distintiva di un orologio Rolex, è perché viene realizzato a mano e prodotto internamente all’azienda, così da raggiungere l’assoluta perfezione del prodotto. Dal punto di vista estetico, il Datejust nella sua versione tradizionale ha attraversato lo scorrere del tempo per arrivare fino a noi mantenendo immutati i propri codici fino ad oggi. E così, se i gusti personali non si possono certo mettere in discussione, c’è un colore distintivo che non smetterà mai di accomunare gli acquirenti di Rolex in ogni parte del mondo. Il Datejust 36 dal quadrante bianco si pone come sovrano indiscusso sulla scelta d’acquisto di molti appassionati della casa coronata. La meccanica più sopraffina che caratterizza tutti i Rolex viene qui accompagnata dal fondo bianco, sottolineato dai riflessi di luce sulla cassa Oyster, rendendolo uno dei segnatempo più riconosciuti e più venduti al mondo.
Il classico ed elegantissimo colore bianco torna quindi alla ribalta per la sua versatilità, andando a conquistare gli animi di tutti coloro che amano i Rolex, il savoir faire e la maestria artigianale con cui vengono realizzati. L’estrema vestibilità del Datejust 36 con il quadrante bianco non disdegna nemmeno la sportività, pur rimanendo un intramontabile classico per la sua immutata eleganza, offrendo il terreno per la rinascita di uno dei colori più amati, perché rende ogni abito, ogni completo, ancora più elegante. Ma se pensate che il bianco sia un colore “scontato”, vi sbagliate di grosso: indossarlo non è certo banale, anzi, è un colore che dimostra una scelta audace e disinvolta. È classe, eleganza e sportività, tutte in una volta sola. Questo colore viene da sempre associato ad un’iconografia affermativa e potente, ma anche elegante e pura: la sua azione sugli altri colori è quella di amplificarli e mostrarli sotto una nuova luce. Scegliere il bianco dimostra a chi ci sta attorno la volontà di apertura, di cambiamento e di grande creatività. Nella moda, la grande dicotomia è sempre stata tra il bianco e il nero, che portò lei, Coco Chanel, a creare la bottiglietta dello Chanel n°5, con la sua etichetta bianca dal lettering nero. Indossare questo colore è tipico delle star e delle icone di stile, che mostrano così il loro brillare in pubblico. E per sottolinearvi le proprietà seduttive del bianco, pensate solo al colore dell’abito che vestiva Marilyn Monroe in Quando la Moglie è in Vacanza, consacrando l’attrice ad icona di tutti i tempi. L’ingegneria, il design e la funzionalità che accompagnano ogni Rolex, nel Datejust dal quadrante bianco vengono accompagnati da un concetto di disinvoltura e delicatezza allo stesso tempo. Con questo orologio non bisogna avere paura di osare ad indossare capi di colore diverso, perché diventa praticamente impossibile sbagliare nel risultato che si vuole ottenere: il quadrante bianco è armonioso e semplice nella lettura, incoraggiando l’ordine e la chiarezza mentale.
Ma di fatto, da dove viene il colore bianco? Si tratta tecnicamente di un colore con elevata luminosità, che contiene tutti i colori dello spettro elettromagnetico, e per questo è chiamato anche colore acromatico. Ed infatti, più che un vero e proprio colore, è per lo più una sfumatura che si relaziona con l’assolutezza della luce. Prima dell’arrivo di Newton, la maggior parte degli scienziati riteneva che fosse il colore fondamentale della luce, ma poi lo scienziato inglese riuscì a dimostrare che la luce bianca poteva essere suddivisa nei suoi colori compositi, smontandola e rimontandola attraverso un prisma.
La natura ci dona dei formidabili esempi nella neve e nelle nuvole: esse appaiono bianche perché sono composte da goccioline d’acqua o cristalli di ghiaccio mescolati con l’aria e quando la luce bianca del sole entra nella neve, viene assorbita una minima parte dello spettro. Quasi tutta la luce è riflessa o dispersa dall’aria e dalle molecole d’acqua, quindi la neve sembra essere il colore del sole, bianco. A volte la luce rimbalza all’interno dei cristalli di ghiaccio prima di essere dispersa, facendo sembrare la neve scintillante. Nei paesaggi del mondo si trovano numerose celebri montagne con innevamento invernale tutto l’anno, e vengono nominate con nomi che richiamano proprio questo colore: Mauna Kea in hawaiano, Mont Blanc in francese, oppure le montagne Changbai significano letteralmente montagne perennemente bianche, che segnano il confine tra Cina e Corea.
Tra le pietre e le gemme non si può non citare la pietra di luna, usata dagli antichi per catturare l'energia lunare: nell'antica India si credeva che questa pietra avesse origine da raggi del nostro satellite che avevano colpito la roccia. E poi la calcite bianca, che nelle sue masse fibrose dà vita all’alabastro, e il quarzo latteo, la cui forma ricorda quella di una nuvola. Il colore bianco di questa pietra è dato da delle inclusioni liquide inglobate all'interno dei cristalli al momento della loro formazione, creando l'effetto ottico di fantasmi nuvolosi. E anche la casa svizzera Rolex utilizza nei suoi modelli delle pietre preziose bianche: la madreperla bianca, ricca di mistero perché formata nei fondali marini, che può ricordare la luminosità della luna o i riflessi dell’acqua. La lunetta del Datejust può essere parzialmente o interamente impreziosita dai diamanti, protagonisti indiscussi tra le pietre preziose, che nell’accuratezza della Rolex vengono incastonati a mano uno ad uno.
Nel regno animale, la maggior parte degli animali bianchi hanno il loro colore come una forma di protezione, per mimetizzarsi al meglio in inverno. E così, che sia in Lapponia o in Antartide, troviamo lepri, civette, orsi bianchi. Infine, non possiamo dimenticare che il bianco, o meglio, il colore “Cosmic Latte” è il colore dell’Universo: è quello che rappresenta la media della luce emessa dalle stelle e dai corpi celesti ed è stato identificato da poco un gruppo di astronomi della Johns Hopkins University.
Anche nelle arti visive il bianco è stato usato da tantissimi protagonisti della storia dell’arte che hanno avuto a che fare con questa non-pigmentazione: il processo di creazione del bianco è da articolarsi in un reticolo di tanti fattori armonici che vanno ad alludere ad una perfetta forma, ad un contenitore di concetti. Il bianco nell’arte si può ritrovare come pigmento, come ad esempio il Bianco di San Giovanni usato nel Rinascimento, descritto dal pittore Cennino Cennini, simile al gesso, fatto di carbonato di calcio con idrossido di calcio. Plinio il Vecchio, ancora nel IV secolo a.C., descriveva il piombo bianco, ricavato dalla corrosione del piombo ed usato per secoli dagli artisti. Il bianco di titanio è il bianco più popolare per gli artisti di oggi: è infatti il pigmento bianco più brillante a disposizione. Per gli artisti il bianco è comunemente considerato il colore della purezza, ed è per tutti una tinta capace di trasmettere una profonda eleganza. Viene utilizzato per rappresentare i concetti di ordine, come per dare un taglio essenziale e sofisticato ad un progetto grafico. “Il bianco ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto”, dice Kandinsky, che definisce il bianco come un luogo della purezza. Kandinsky non è l’unico astrattista che fa di questo colore oggetto di studio, perché nel 1918 Malevic realizzò una tela che rivoluzionò la concezione stessa di arte: il quadrato bianco su fondo bianco. Come si fa, quindi, a vedere il quadrato? Perché non c’è un solo tipo di bianco, e Malevic lo sa. Si vede solo un’impercettibile linea di contorno che delinea il perimetro di un’area quadrangolare. È in realtà molto raro che due bianchi coincidano! Dagli anni Cinquanta in poi, dipingeranno le loro tele di un bianco uniforme, non resistendo al fascino mistico del bianco. Piero Manzoni ha reso “aromatici” alcuni oggetti, passandoci sopra una mano di gesso. Le crepe bianche di Alberto Burri fanno risaltare le ombre delle fenditure, e anche Lucio Fontana usa il bianco come cornice per i suoi esatti tagli della tela: e dietro al suo taglio c’è qualcosa che è ancora invisibile ma che potrebbe palesarsi presto ai nostri occhi, essendo il bianco un terreno ancora da scoprire e da disegnare, che ci attrae come una novità, capace di portare alla luce l’interiorità più completa ed elaborata anche nella storia dell’arte.
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Note:
Nel nostro laboratorio di orologeria e nella boutique ci avvaliamo esclusivamente di esperti regolarmente iscritti ai ruoli 1033 e 1042 C.C.I.A.A. e del Tribunale di Bologna. Possiamo rilasciare una certificazione d'originalità e autenticità su tutti i prodotti venduti ed effettuare la valutazione di qualsiasi Rolex usato od orologio vintage. Per ulteriori informazioni contatti il nostro servizio clienti.
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